Un libro al mese su consigli dei miei pazienti.

«L’infanzia odora d’asfalto, di camere d’aria, di zucchero filato, del disinfettante delle aule, del fuoco di caminetto che emana dalle case nei giorni freddi, del cloro delle piscine comunali, del sudore che impregna le tute quando si torna dalla palestra in fila per due, dei chewing-gum in bocca, della colla che fa i fili sulle dita, delle caramelle mou appiccicate ai denti, di un albero di Natale piantato nel cuore.»

Tre è il romanzo di Valérie Perrin (autrice di “Cambiare l’acqua ai fiori”) e racconta l’adolescenza di tre amici vissuti nella Francia di provincia che sognano la rivincita nella grande città. Nina, Adrien ed Étienne hanno dieci anni quando si ritrovano in classe insieme e diventano inseparabili.

Nina ha un’indole artistica, vive col nonno e pensa all’amore. Étienne è bello e svogliato, figlio non voluto dai genitori. Adrien è timido ma molto intelligente, con una madre hippie e un padre assente.

Me lo ha consigliato una paziente coi figli dell’età dei piccoli protagonisti alle prese (come loro e come lo fu lei) con sogni, amori e prime delusioni.

La trama scorre a ritmo degli Indochine, musica preferita dai protagonisti che funge da filo conduttore nell’intero romanzo tra la spensieratezza dell’infanzia e il passaggio alla cruda vita adulta. Con la musica danzano due tempi storici distinti, quello del passato fatto di unione indissolubile e risate e di un presente cupo che, trent’anni dopo, li ritrova estranei ma emotivamente connessi. 

Perché te lo consiglio

Consiglio questo libro perché rappresenta un tuffo nella propria infanzia e preadolescenza. Alcuni ricordi emergeranno dolci alla memoria ed altri più amari. Ricordi di giorni lontani per molti di noi fatti di legami forti dissoltisi col passaggio alle superiori – spesso segnato dall’uscita dal paese e l’ingresso nella città – ma che hanno contribuito a renderci gli adulti di oggi.  

Un libro che ha poco a che fare con lo stravolgimento emotivo dato da “Cambiare l’acqua ai fiori” ma che, sotto l’ombrellone, sa stimolare buone riflessioni.

Buona lettura.