compagni di strada covi 19 chiara del nero

Immagina che, ad un passo dall’arrivo della primavera, un virus costringa tutti gli abitanti della Terra a rinchiudersi nelle loro case per lunghe settimane. Tutto ciò che fino ad un giorno prima era normale fare, immagina che venga interrotto. Stop ai contatti fisici: alle strette di mano, agli abbracci, stop alla scuola, stop alle attività sportive, culturali e ricreative, alle uscite con gli amici, al caffè al bar solo per fare due chiacchiere, stop a gran parte delle attività lavorative. 

In questo scenario apocalittico, immagina ci siano due adolescenti, compagni di classe, che ogni giorno si videochiamano per aggiornarsi sull’andamento della quarantena in famiglia.

Luigi questa situazione non riesce proprio ad accettarla. Passa dalla rabbia alla noia dalla tristezza all’euforia; dalla preoccupazione all’ansia senza concludere granché. Tutti i giorni, all’amica Sonia, racconta: 

“Ehi, come stai? Io sto facendo il conto alla rovescia. Appena usciremo dagli arresti domiciliari, torniamo a chiacchierare sulle spallette dell’Arno e ci sballiamo come se non ci fosse un domani! Torneremo a nuotare, a passarci i compiti senza farci sgamare dai prof, a suonare col gruppo e a casa non mi rivedranno per un bel po’. Facciamo tutto quello che ci manca ora. Non ne posso più: dormo, guardo le serie, mangio che presto inizierò a rotolare. La lezione la farò. …non ce la posso fare!!!”

Sonia un po’ si dispiace di come l’ha presa l’amico che avverte inquieto e infelice. Neanche lei avrebbe desiderato questa situazione: 

“Luigi, io mi sono ingegnata con quel che ho. Sto facendo cose che continuavo a procrastinare. Sto leggendo libri accumulati in libreria. E non ci crederai: sto scoprendo che il mostro di mio fratello, non è poi così male! Questa convivenza forzata mi sta mettendo di fronte certi aspetti di lui che prima non avevo messo a fuoco.  Non diventerà mai il mio migliore amico ma in fin dei conti non è un mostro. E le tue sorelle, invece? Restano le streghe che mi hai descritto? Ti va di uscire? Porta fuori il cane. Questo potresti farlo invece di poltrire tutto il giorno. Inizia a guardarti intorno. Ricomincia da quel che hai senza star sempre a lamentarti per quel che ti manca!”

Entrambi i ragazzi arriveranno alla fine del lungo periodo di costrizione forzata ma solo uno dei due avrà fatto di un ostacolo, un’esperienza di crescita personale.

E tu?

Da quale prospettiva affronti questa esperienza inaspettata?

“C’è solo un tempo importante – ADESSO! 
È il tempo più importante perché è l’unico su cui abbiamo potere”. 

Lev Tolstoj